FAQ – Bando sottomisura 3.2
Si precisa che le azioni di informazione e promozione dovranno riguardare le produzioni certificate per le quali si presenta il programma e non i singoli marchi commerciali. Inoltre le certificazioni dovranno risultare attive al momento della candidatura dei progetti.
1. In un progetto che prevede la realizzazione di un ATI che include 7 aziende biologiche, 1 azienda DOC, 1 azienda IGP, le stesse aziende con certificati DOC e IGP rispettano i requisiti previsti dal bando oppure non sono sufficienti poiché bisogna includere un consorzio intero?
L’ATI descritta risponde ai requisiti del bando perché composta da almeno 7 produttori primari e può avvalersi della premialità per i tre prodotti rientrando nella categoria “Altri Beneficiari” di cui alla tabella dell’Art. 7.
2. Un’ATI/ATS per essere collocata nell’ambito della colonna “3 o più prodotti” (della tabella di cui all’art. 7), deve comprendere tre Consorzi di Tutela riconosciuti dal MIPAF + almeno 7 produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’art. 6? Oppure può comprendere uno o due Consorzi di Tutela riconosciuti dal MIPAF + almeno 7 produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’art. 6, ovviamente che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità per almeno tre prodotti diversi?
Se si intende avvalersi della premialità “3 o + prodotti per ATI/ATS tra Consorzi di Tutela e/o di Valorizzazione”, va costituita un’ATI/ATS esclusivamente tra Consorzi di Tutela (riconosciuti) e/o Consorzi di valorizzazione. Qualora l’ATI associ oltre ai Consorzi anche produttori singoli o in ATI/ATS, rientrerà nella categoria “Altri Beneficiari” partecipando ai rispettivi massimali di cui alla tabella dell’Art. 7.
3. Si chiede se le Organizzazioni di Produttori Ortofrutticole riconosciute ai sensi del Reg. (UE) 1308/2013, che hanno quali soci diretti o indiretti almeno 7 produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’Art. 6 ed aventi sede legale ed operativa in Basilicata, rientrano appieno fra i beneficiari di detta misura. Si chiede altresì se per “soggetti che partecipano attivamente ad uno dei sistemi di qualità.” requisito previsto all’Articolo 12 – Criteri di selezione punto 1.1: Numero di associati, debba intendersi per il Sistema di qualità nazionale di produzione integrata, l’attivazione dell’accreditamento al SQNPI gestito dal MIPAAF.
Le Organizzazioni di Produttori Ortofrutticole riconosciute ai sensi del Reg. (UE) 1308/2013, che hanno quali soci diretti o indiretti produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’Art. 6 ed aventi sede legale ed operativa in Basilicata, rientrano tra i beneficiari della Misura nella categoria “Altri Beneficiari” partecipando ai rispettivi massimali di cui alla tabella dell’Art. 7.
In merito al Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata le aziende dovranno produrre certificato che attesti la loro adesione al SQNPI gestito dal MIPAAF.
4. Considerato che all’art. 5 del bando specificate che le eventuali ATI o ATS devono essere formati da agricoltori. Considerato che nel caso di prodotti trasformati, esempio: vino, olio, formaggio, ecc. chi produce il prodotto finito è quasi sempre un’azienda di trasformazione e non un’azienda agricola. Nelle ATI – ATS, oltre alle aziende agricole, per i prodotti trasformati, possono farne parte anche le aziende di trasformazione di quel determinato prodotto a denominazione? Ovvero potrebbero farne parte (le aziende di trasformazione) anche se non sono considerate aziende in grado di far attribuire punteggio ai sensi dell’art. 12 principio 1?
Per la costituzione dell’ATI/ATS è importante avere almeno 7 produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’Art. 6 ed aventi sede legale ed operativa in Basilicata. Possono partecipare anche altre aziende di trasformazione che producono direttamente il prodotto certificato. Resta inteso che le azioni di promozione/informazione non dovranno riguardare marchi commerciali ma il prodotto certificato per il quale si partecipa e che il ruolo di Capofila sia assunto da un’azienda di produzione primaria.
5. Chiedo chiarimenti circa: – art. 6 punto “Le produzioni per le quali è possibile presentare programmi di informazione e promozione”.
In merito alle produzioni per le quali è possibile presentare programmi di informazione e promozione le stesse sono:
Sistemi di qualità comunitari
- Aglianico del Vulture DOC – DPR 18/02/1971 e DM 02/08/2010
- Terre dell’Alta Val d’agri DOC – DM 04/09/2003 e DM13/07/20111
- Grottino di Roccanova DOC – DM 24/09/2009
- Aglianico del Vulture superiore DOCG – DM 02/08/2010
- Matera DOC – DM06/07/2005 e DM 13/07/2011
- Fagioli bianchi di Rotonda DOP – Reg. CE 240 del 11/03/2012
- Olio extravergine di oliva “Vulture DOP – Reg. CE 21 del 11/01/2012
- Caciocavallo silano DOP – Reg. CE 1263 del 01/07/1996; Reg. CE 1204 del 04/07/2003
- Pecorino di Filiano DOP – Reg. CE 1485 del 14/12/2007
- Melanzana rossa di Rotonda DOP – Reg. CE 624 del 15/07/2010
- Fagiolo di Sarconi IGP – CE 1263 del 01/07/1996
- Peperone di Senise IGP – Reg. CE 1263 del 01/07/1996
- Canestrato di Moliterno IGP – Reg. CE 441 del 21/05/2010
- Pane di Matera IGP – Reg. CE 160 del 21/02/2008 (Certificazione al momento sospesa)
- Vino Basilicata IGT – DM 03/11/1995 e DM 30/11/2011
- I prodotti biologici di cui al Reg. CE 834/2007
Sistemi di qualità nazionali
- SQNPI – Sistema di qualità nazionale di produzione integrata
- SQNZ – Sistema di qualità nazionale zootecnia
Si precisa che le certificazioni dovranno risultare attive al momento della candidatura dei progetti
6. Se una o più delle aziende partecipanti all’ATS di scopo che presenta domanda ai sensi della mis. 3.2 produce per esempio Aglianico del Vulture DOC; Vino Basilicata IGT e prodotti biologici cerificati, in questo caso è lecito considerare tre prodotti oppure no?
Premesso che per la costituzione dell’ATI/ATS è importante avere almeno 7 produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’Art. 6 ed aventi sede legale ed operativa in Basilicata, un’azienda può partecipare con più prodotti certificati purché partecipi ad un solo programma di promozione per ogni prodotto.
Vi ricordiamo inoltre che i progetti dovranno trattare la promozione dei marchi di qualità e non dei marchi commerciali, quindi nel caso specifico dovranno promuovere l’Aglianico del Vulture DOC, il Vino Basilicata IGT e la produzione biologica.
7. Il bando della misura 3.2, pur facendo riferimento ai regimi di qualità di cui all’articolo 16, paragrafo 1 del Reg. (UE) n. 1305/2013 non riporta tra quelli ammessi l’indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna”.
Il Prodotto di montagna non è presente tra i sistemi di qualità previsti dal PSR, pertanto le produzioni per le quali è possibile presentare programmi di informazione e promozione sono quelle di cui all’art. 6 del presente bando.
8. Si chiede conferma se il riferimento alla definizione di “Numero dei Prodotti Certificati” di cui All’articolo 7 del bando e nello specifico nella tabella dei massimali di investimento sono da intendersi più prodotti oggetto di una stesso schema certificativo.
Quando nella tabella all’Art. 7 si parla di “prodotto” si intende” un sistema di qualità certificato come da elenco dell’Art.6 del bando. Ad esempio se si predispone un programma di informazione e promozione per prodotti biologici, anche se in numero maggiore di 1 e ognuno con una certificazione propria, il progetto partecipa per un “solo prodotto” , ovvero per il sistema di qualità “Prodotti biologici di cui al Reg. CE 834/2007.
9. Abbiamo costituito un’ATI e tra i nostri produttori ce ne sono alcuni con certificazione biologica, altri che aderiscono al sistema di qualità di produzione integrata, una che produce la Lenticchia di Altamura IGP che comprende come zona di produzione anche la Basilicata e un’altra che produce pane di Matera IGP. Possiamo concorrere per tre prodotti?
In merito alla Lenticchia di Altamura non è possibile considerarla quale “prodotto” perché non prevista tra i sistemi di qualità indicati dal PSR e inoltre attualmente il disciplinare di produzione risulta essere all’esame dell’UE. Lo stesso vale per il Pane di Matera IGP per il quale il disciplinare di produzione risulta essere attualmente all’esame dell’UE. In merito al Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata le aziende dovranno produrre certificato che attesti la loro adesione al SQNPI gestito dal MIPAAF. Si ricorda che le certificazioni dovranno risultare attive al momento della candidatura dei progetti.
10. Considerato che all’Art. 5 (Beneficiari) non si fa menzione dei Consorzi di Tutela, ne tanto meno dei Consorzi di valorizzazione, considerato inoltre che, nel medesimo articolo, si fa riferimento come beneficiari ad Ati/Ats formate da almeno 7 produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’Art.6, come è possibile che la tabella del successivo Art. 7 ribalti completamente quanto detto nel precedente Art. 5 prevedendo che, le Ats/Ati per programmi sul primo rigo della tabella medesima debbano essere composte da Consorzi di Tutela e/o da Consorzi di valorizzazione? Quindi, se tre Consorzi di valorizzazione formano una Ati/Ats, senza l’adesione diretta di imprese di produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’Art.6, possono partecipare con i massimali di intervento di cui al primo rigo della tabella di cui al già citato Art. 7?
Nel bando, all’art. 5 si fa presente che “ I beneficiari sono le associazioni di agricoltori anche di tipo temporaneo o di scopo”, pertanto rientrano anche i Consorzi quale forma di aggregazione di agricoltori e le ATI/ATS sono solo una delle possibili forme di associazione. Riguardo alla Tabella all’Art. 7 viene assegnata una premialità alle aggregazioni di secondo livello ovvero ad ATI/ATS tra Consorzi di tutela e/o di valorizzazione. Riguardo all’esempio proposto di un’ATI composta esclusivamente da tre Consorzi di Tutela e/o valorizzazione , la stessa si avvarrà dei massimali di cui alla prima fascia. Se nella stessa ATI dovessero entrare anche produttori primari in forma singola o in ATI, si configurerà la tipologia “Altri Beneficiari”.
11. Una ATI/ATS può essere costituita da 7 produttori rientranti nelle caratteristiche richieste dal bando e da una agenzia di comunicazione? La suddetta agenzia potrebbe svolgere il ruolo di capofila?
La compagine associativa dell’ATI/ATS non può comprendere una agenzia di comunicazione ma dovrà essere costituta esclusivamente da produttori di cui almeno 7 appartenenti al settore primario ed il capofila dovrà essere uno dei 7 produttori primari.
12. Esiste una normativa di riferimento per i Consorzi di Valorizzazione? come si fa a stabilire che trattasi di un Consorzio di Valorizzazione?
Nello Statuto del consorzio dovrà evincersi che tra gli obiettivi dello stesso ci sia quello della valorizzazione dei prodotti certificati per i quali si concorre al bando.
13. Un consorzio di Tutela può presentare la domanda di aiuto da solo senza costituire l’ATI/ATS?
Un consorzio di Tutela può presentare la domanda di aiuto da solo e in tal caso rientrerà nella categoria “Altri Beneficiari” partecipando ai rispettivi massimali di cui alla tabella dell’Art. 7.
14. Nel caso di ATI/ATS che comprendono Consorzi di Tutela e/o di Valorizzazione, ai fini dei criteri di selezione del principio 1, si considerano i soci dei Consorzi di Tutela e/o di Valorizzazione e, nel caso di cooperative agricole socie degli stessi consorzi, anche tutti i soci delle cooperative di produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’art. 6 (considerato che ai sensi della normativa vigente sono soci dei Consorzi di Tutela anche le cooperative agricole e rappresentano tutti i soci che partecipano al sistema di qualità)?.
Nel caso di ATI/ATS che comprendono Consorzi di Tutela e/o Consorzi di Valorizzazione, ai fini dell’Articolo 12 – Criteri di selezione, qualora siano socie dei Consorzi di Tutela e/o Valorizzazione anche cooperative agricole, queste verranno conteggiate quale “1 socio” e non nel numero dei soci che la cooperativa rappresenta.
15. Un Consorzio di Tutela, tipo Consorzio di Tutela dell’olio Vulture, poichè il disciplinare di produzione dell’olio Vulture DOP prevede la produzione dell’olio convenzionale e dell’olio biologico va considerato, ai fini della tabella dell’art 7 del bando, un Consorzio con due prodotti (olio DOP convenzionale ed olio DOP biologico) oppure va considerato un Consorzio di Tutela con un solo prodotto (olio DOP)?.
Se il Consorzio promuove due produzioni certificate di cui all’art. 6, il programma di promozione e informazione potrà essere riferito a entrambe.
16. Art 9 comma b) recita “non è possibile partecipare, nello stesso anno solare, a più di due eventi fieristici con riconoscimento della qualifica di fiera nazionale svolti a livello regionale. L’allegato 5 riporta l’elenco delle fiere di interesse nazionale/internazionale di interesse strategico e nessuna fiera riportata nell’elenco si svolge a livello regionale.
L’allegato 5 – Fiere nazionali/internazionali di interesse strategico (annualità 2017,2018,2019), riporta una selezione di fiere (Nazionali e Internazionali) per le quali la Regione ha espresso un interesse prioritario. I costi relativi alla partecipazione ad altre Fiere (Nazionali/Internazionali) non presenti in elenco potranno essere ammissibili solo previa adeguata argomentazione da parte del beneficiario circa l’importanza dell’evento per l’attuazione dell’intero programma di informazione e comunicazione. In merito alla partecipazione a Fiere regionali il Beneficiario potrà scegliere tra fiere regionali con riconoscimento della qualifica di fiera nazionale e comunque in un numero di max 2 per anno solare.
17. Come va interpretato il comma suddetto?
L’art. 11 stabilisce la documentazione richiesta. Per agevolare il lavoro del Dipartimento è possibile integrare detta documentazione con un elenco dei soci dei Consorzi di Tutela che partecipano al sistema di qualità
Qualunque documentazione aggiuntiva, compreso lo statuto del Consorzio, che faciliti l’azione di verifica dell’esistenza dei requisiti richiesti, è ben accetta.
18. Siamo un Consorzio bio e abbiamo tra i nostri soci (tutti, ovviamente, con aziende certificate bio) anche produttori di prodotti a marchio di qualità di cui all’Art.6 del Bando 3.2…. (es. Aglianico del Vulture DOC, Fagioli di Sarconi IGP, Olio del Vulture DOP, ecc.). Poiché le nostre azioni riguarderanno sia i prodotti biologici in generale che prodotti di quelli sopra citati, volevamo sapere se possiamo progettare per un massimale di 300.000,00 euro in 3 anni. Qualora i produttori siano associati a consorzi che partecipano ad altri progetti basta una dichiarazione in cui scelgono a quale progetto aderire?
Se il Programma riguarda la promozione di tre prodotti certificati, il consorzio si configura come “Altri beneficiari” con un massimale di 300.000 € per tre anni. E’ in ogni caso importante che i produttori citati partecipino esclusivamente ad un progetto.
Qualora i produttori siano associati a consorzi che partecipano ad altri progetti , gli stessi produttori non possono partecipare ad un altro programma di promozione e comunicazione, pur avendo intenzione di non aderire a quello presentato dal Consorzio. Infatti se il Consorzio di riferimento presenta e realizza un programma di comunicazione, lo fa in nome di tutti i suoi associati e quindi anche per quella azienda che di fatto non vorrebbe aderire. Pertanto l’azienda si ritroverebbe a beneficiare indirettamente di due programmi di promozione.
19. Per quanto riguarda le aziende biologiche che hanno aderito lo scorso anno all’impegno e che, quindi, si trovano in conversione, possono essere considerate come aziende primarie eleggibili?
Le aziende biologiche che si trovano in conversione non possono essere considerate come aziende primarie eleggibili, in quanto non dispongono del certificato di conformità.
20. Quali sono i requisiti che devono avere i Consorzi di Valorizzazione? Ad esempio un C.di V. che ha nel proprio oggetto sociale statutario “…promozione e valorizzazione dei prodotti Dop e Igp della Basilicata..” è da intendersi eleggibile per la formazione di ATI/ATS con altri C. di V. o Consorzi di Tutela?
Un Consorzio di Valorizzazione è da ritenersi soggetto eleggibile se nell’oggetto sociale del proprio statuto ha tra i fini quello della valorizzazione dei prodotti certificati per i quali si concorre al bando.
21. E’ possibile costituire l’Ati/Ats prima della presentazione del progetto e quindi dotare l’Ati/Ats medesima di personalità fiscale compreso l’apertura del fascicolo direttamente in capo all’Ati/Ats?
E’ possibile costituire l’Ati/Ats prima della presentazione del progetto e in tal caso il fascicolo potrà essere aperto direttamente in capo all’Ati/Ats costituita.
22. E’ possibile prevedere una fiera specializzata in un Paese UE non compresa fra quelle indicate nel bando?
E’ possibile prevedere una fiera specializzata in un Paese UE non compresa fra quelle indicate nel bando purchè se ne motivi la partecipazione.
23. Nel programma in elaborazione prevediamo uno scambio di esperienze tra operatori (educational tour). Le spese inerenti (vitto, alloggio e viaggio) sono da intendere come spese viaggi e missioni quindi entro il limite del 7% del costo progettuale totale in percentuale. Il medesimo quesito lo poniamo per le spese di viaggio e vitto per i relatori dei seminari e workshop.
Le spese per viaggi e missioni , se finalizzate all’attuazione del programma, sono ammissibili entro il 7% del costo totale del progetto e entro i limiti riportati all’Art. 9 del bando.
24. Se un Consorzio di Tutela e Valorizzazione intende partecipare da solo, rientra nella categoria altri beneficiari? Inoltre, pur essendo un Consorzio giá costituito, se partecipa da solo deve possedere il requisito di n. 7 produttori?
Se un Consorzio di Tutela e/o Valorizzazione intende partecipare da solo, rientra nella categoria “altri beneficiari” e non risponde al requisito di n. 7 produttori primari, requisito richiesto nella costituzione di ATI e/o ATS di produttori primari.
25. E’ possibile comporre, tramite un ATS/ATI un partenariato di progetto formato da un Consorzio di tutela e/o di valorizzazione, da una OP e da singole aziende primarie?
E’ possibile comporre un ATS/ATI tra Consorzio di tutela e/o di valorizzazione, OP e singole aziende primarie, ma in tal caso rientrerà nella categoria “Altri Beneficiari” partecipando ai rispettivi massimali di cui alla tabella dell’Art. 7.
26. Le spese per un viaggio studi (scambio di esperienze – educational tour) noleggio autobus, spese pernottamento e vitto di tutti i partecipanti devono essere contenute entro il 7% dell’intero costo progettuale?
Le spese per viaggi e missioni , se finalizzate all’attuazione del programma, sono ammissibili entro il 7% del costo totale del progetto e entro i limiti riportati all’Art. 9 del bando.
27. Se il Consorzio di tutela dell’olio Vulture costituisce un’ATI con un consorzio di Valorizzazione del Caciocavallo Silano, costituito fra tre produttori primari di latte bovino di cui 1 è anche trasformatore, l’ATI può essere considerata con due consorzi e tre prodotti (olio Vulture DOP, Olio Vulture DOP Biologico, Caciocavallo Silano DOP) e posizionarsi con il programma nella prima riga della tabella dell’articolo 7, ovvero con un progetto di investimento di € 900.000.
Se l’ATI prevede due consorzi e presenta un progetto di promozione triennale che riguarda tre sistemi di qualità potrà avere quale massimale di investimento € 900.000, come da tabella dell’articolo 7.
28. Stiamo programmando un gruppo di ATS per promuovere un tipo di olio del metapontino. Ci stiamo attivando per iscrivere le aziende al SQNPI – Sistema di qualità nazionale di produzione integrata. C’erano degli adempimenti da fare preventivamente, entro dicembre 2016, per poter partecipare al Bando? Premesso che le aziende oggi non sono iscritte a nessun sistema di qualità , possiamo procedere con l’iscriverle all’SQNPI a partire da oggi?
Le ATI/ATS che intendono presentare progetti di comunicazione e promozione dovranno essere formate da almeno 7 produttori primari che già partecipano ad uno dei sistemi di qualità di cui all’Art. 6, aventi sede legale ed operativa in Basilicata (art. 5). Si ricorda che le certificazioni dovranno risultare attive al momento della candidatura dei progetti.
29. In relazione all’Art. 12 – Criteri di selezione – è prevista l’attribuzione di un punteggio pari a 30 nel caso in cui il programma preveda attività a livello comunitario che superi il valore del 60% del volume degli investimenti (Principio 2.2 Ampiezza del progetto di promozione). Nel caso di attività realizzate attraverso “INCOMING EDUCATIONAL” svolte in territorio Italiano attraverso la partecipazione di soggetti provenienti da diversi paesi della unione europea, questa rientra tra le attività di promozione e informazione di livello comunitario?
Se l’attività di Incoming/educational, ha come fine, quello della promozione del sistema di qualità per cui si partecipa al bando, oltre i confini nazionali, previa giusta motivazione, tale attività potrà concorrere nell’attribuzione del punteggio secondo il Principio 2.2 Ampiezza del progetto di promozione, Art. 12 – Criteri di selezione.
30. Viene specificato che in merito alla voce “partecipazione a fiere” i costi per i prodotti offerti in degustazione saranno riconoscibili entro il limite del 10% dell’evento cui è riferita, determinati a prezzo di vendita ridotto del 30%; mentre il servizio hostess e interpretariato è riconosciuto entro il 4% del costo totale dell’evento fieristico. Come ci si regola in merito alle degustazioni, se queste sono inserite in attività di Incoming Educational e in merito a servizi di hostess e interpretariato se inseriti in convegni internazionali rientranti sempre in attività di Incoming Educational.
Si precisa che in merito ai costi per i prodotti offerti in degustazione e ai costi di hostess e interpretariato, quanto riportato per la voce “partecipazione a fiere” viene esteso, per analogia, qualora tali azioni fossero previste, anche per la voce Incoming /Educational.
31. Siamo un consorzio che intende essere presente ad una fiera con una collettiva. Alla stessa fiera parteciperebbero alcune delle nostre aziende con singoli stand. È possibile rendicontare i singoli stand di tali aziende commerciali?
Non è assolutamente possibile rendicontare stand di singole aziende in quanto verrebbe meno la finalità stessa della Misura 3.2, ovvero quella di promuovere sistemi di qualità e non singoli marchi commerciali e pertanto le collettive dovranno essere organizzate in modo da non prevedere singoli stand ma dovranno mirare ad una promozione generale dei sistemi di qualità per i quali partecipano al bando.
32. Nell’eventualità che si costituisca un ATS tra Consorzio di Tutela e Valorizzazione non riconosciuti dal Mipaaf e da singoli produttori bisogna rispettare il requisito di associare 7 produttori primari o valgono nel conteggio le aziende primarie che aderiscono al consorzio?
In tal caso se il consorzio riveste il ruolo di soggetto capofila gestendo i flussi finanziari è possibile considerare l’Iva un costo e pertanto considerarla ammissibile?
Un Consorzio è di tutela se riconosciuto dal MIPAAF, un Consorzio è considerato di valorizzazione nel caso in cui da statuto sia specificato che tra gli obiettivi c’è quello della valorizzazione del sistema di qualità per il quale si concorre al bando. Il requisito di 7 riguarda solo ATI/ATS di produttori primari.
In merito all’IVA, come specificato da bando (Art. 9 – spese ammissibili), in coerenza con l’articolo 69 del Reg. (UE) n. 1303/2013, l’IVA rappresenta spesa ammissibile nei casi in cui non sia recuperabile secondo la normativa nazionale di riferimento. Nel caso in cui l’IVA dovesse essere ammissibile, il costo progettuale va inteso IVA inclusa.
33. Le tre fiere del biologico: Biofach, Sana e Biolife sono da considerarsi di livello comunitario?
Se ci riferisce all’Art.12 – criteri di selezione, una fiera, di dimensione internazionale, è considerata di livello comunitario se si svolge oltre i confini nazionali.