Impatto delle transizioni digitali e climatiche sul mercato del lavoro: Riunione informale a Bordeaux dei ministri europei del lavoro e il commissario UE per l’occupazione
Nell’ambito della presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea, Élisabeth Borne, ministro del Lavoro, dell’occupazione e dell’integrazione, ha riunito oggi a Bordeaux i ministri europei del Lavoro e degli affari sociali e il commissario europeo per l’Occupazione e i diritti sociali Nicolas Schmit, per una riunione informale del Consiglio Occupazione, politica sociale, salute e consumatori (EPSCO) dedicata all’impatto delle transizioni digitali e climatiche sul mercato del lavoro.
Alla presenza delle parti sociali europee, dei deputati al Parlamento europeo e dei rappresentanti della società civile e delle organizzazioni internazionali, i ministri europei hanno convenuto sull’importanza di investire nelle competenze, sostenere le transizioni professionali e rafforzare il dialogo sociale di fronte a tali cambiamenti.
Le transizioni digitali e verdi portano a profondi cambiamenti nel mercato del lavoro: vengono creati posti di lavoro, altri scompaiono o si evolvono. Questi cambiamenti creano una nuova esigenza di competenze imprenditoriali, ma anche la necessità di sostenere la riqualificazione dei lavoratori i cui posti di lavoro sono indeboliti.
In considerazione di ciò, appare essenziale che gli Stati membri dell’Unione europea investano per consentire l’evoluzione delle competenze dei lavoratori e quindi per tutelare l’occupazione, rafforzando nel contempo il dialogo sociale, essenziale di fronte ai cambiamenti in atto nelle imprese e nel mondo del lavoro.
E’, quindi, di estrema importanza investire nelle competenze in Europa al fine di individuare e anticipare la necessità di formare le professioni future, sia in termini di formazione iniziale per i giovani che di riqualificazione degli adulti. I ministri, a questo proposito, hanno discusso di come mobilitare i finanziamenti dell’UE e rafforzare il quadro europeo.
L’UE ha già avviato iniziative per accompagnare tali trasformazioni, in particolare attraverso l’agenda per le competenze, presentata dalla Commissione europea nel luglio 2020. In tale contesto, gli investimenti dell’UE a sostegno delle misure di formazione sono anch’essi essenziali ed erogati attraverso diversi programmi, tra cui il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo per una transizione giusta, il programma InvestEU e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. I finanziamenti del dispositivo per la ripresa e la resilienza possono anche sostenere misure volte ad affrontare le sfide in materia di formazione delle transizioni digitale e verde.
I ministri hanno inoltre convenuto sulla necessità di adottare disposizioni per accompagnare le transizioni verso il lavoro, in modo da consentire ai lavoratori interessati da tali cambiamenti di evolvere o modificare il proprio futuro lavorativo. Hanno sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza dei percorsi professionali nel contesto di tali riqualificazioni. I ministri hanno condiviso le iniziative messe in atto a livello nazionale e si sono scambiate le modalità migliori per attuarle in modo efficace. Hanno inoltre discusso le loro relazioni con i finanziamenti dell’UE e le modalità per rafforzare l’azione dell’UE in questo settore.
Il piano d’azione per l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali comprende diverse iniziative volte ad affrontare la questione. Nel dicembre 2021 la Commissione ha presentato tre proposte di raccomandazioni che affrontano, tra l’altro, le sfide del sostegno alle transizioni di carriera: una raccomandazione sui conti individuali di formazione, una raccomandazione sulle microcertificazioni delle competenze e una raccomandazione trasversale su come garantire una transizione equa verso la neutralità climatica.
I finanziamenti europei, in particolare attraverso il Fondo per una transizione giusta e il Fondo sociale europeo Plus, possono fornire sostegno ai lavoratori e alle regioni più colpite dalla transizione verde, finanziando la formazione, la riqualificazione e la diversificazione economica. Infine, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione mira a rispondere alle emergenze dei lavoratori in fase di ristrutturazione su vasta scala e a sostenerli nel loro ritorno al lavoro. In tale contesto possono essere mobilitati finanziamenti a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Rafforzare il dialogo sociale in Europa e in ciascuno Stato membro sulle sfide della transizione digitale e verde è centrale per tutti i partner intervenuti, con la necessità di coinvolgere meglio le parti sociali e incoraggiare il dialogo sociale a tutti i livelli (europeo, nazionale, locale, settoriale) di fronte ai cambiamenti in corso.
A livello europeo, il quadro politico per il dialogo sociale è definito nel pilastro europeo dei diritti sociali, in cui si afferma che le parti sociali devono essere consultate sull’elaborazione delle politiche economiche e sociali e incoraggiate a concludere accordi collettivi. Nell’ambito del piano d’azione per l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, nella seconda metà del 2022 è prevista un’iniziativa della Commissione a sostegno del dialogo sociale a livello nazionale e dell’UE, anche nel contesto delle transizioni verde e digitale.
Élisabeth Borne, ministro del Lavoro, dell’occupazione e dell’integrazione, ha dichiarato che “I cambiamenti in atto nelle nostre società , che riguardino l’avvento della tecnologia digitale o il clima, sono fonte di preoccupazione per i nostri cittadini. Il ruolo di ciascuno Stato e dell’Unione europea deve essere quello di agire per proteggere i posti di lavoro e garantire che ogni europeo abbia sempre il proprio posto nella società . Per questo motivo è imperativo investire nella formazione iniziale e continua, nonché nella riqualificazione, come fanno l’Unione europea e molti Stati membri, e dare il suo pieno posto al dialogo sociale di fronte a queste trasformazioni. La questione è al centro della Presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea ed è essenziale per costruire la crescita europea di domani“.
Nicolas Schmit, commissario europeo per l’Occupazione e i diritti sociali, invece, ha sottolineato che “Le sfide che dobbiamo affrontare sono immense. Tuttavia, la ripresa è un’opportunità per promuovere un mercato del lavoro più equo e inclusivo. L’agenda per le competenze mira a garantire che il diritto alla formazione e all’apprendimento permanente, sancito dal pilastro europeo dei diritti sociali, diventi una realtà in tutta Europa. Gli Stati membri devono porre le competenze al centro delle loro politiche. Se vogliamo una ripresa sostenibile dalla pandemia, gli investimenti nelle persone e le loro competenze dovranno essere rafforzati. In questo modo tutti potranno approfittare di nuove opportunità in un mercato del lavoro in rapida evoluzione“. (16/02/2022-ITL/ITNET)