EURONEWS / Pac; Ue, meno aiuti a grandi, più sostegno a Pmi

In bozze nuove norme focus anche su ambiente e alimenti sani

(ANSA) – BRUXELLES, 26 APR – Un tetto massimo di 60mila euro
l’anno per gli aiuti alle aziende agricole e piani nazionali
molto articolati per l’applicazione della Pac. Sono alcuni
dettagli delle bozze dei regolamenti sulla futura politica
agricola comune. ANSA ha potuto prendere visione delle tre
proposte legislative (quasi 200 pagine tra norme su aiuti
diretti e sviluppo rurale, organizzazione dei mercati e regole
‘orizzontali’) che a meno di colpi di scena saranno presentate
il 31 maggio dall’Esecutivo Ue.
I testi sono attualmente all’esame dei servizi della
Commissione europea e potrebbero subire modifiche. Al momento,
si prevede un tetto massimo di 60mila euro per gli aiuti alle
aziende, al netto dei salari e delle altre spese per il
personale. Vale a dire escludere dal sostegno Ue le aziende più
grandi.
L’idea di fissare un limite massimo per i singoli aiuti (il
cosiddetto ‘capping’), che la Commissione insegue in forme
diverse dalla fine degli anni ’90, ha due obiettivi. In primo
luogo è un espediente per ridurre la spesa Pac, che nella
proposta di bilancio Ue 2021-2027 attesa per il 2 maggio
potrebbe subire un taglio del 6%. In secondo luogo il tetto,
affiancato da una misura obbligatoria sulla redistribuzione
dell’aiuto per ettaro, dovrebbe garantire un equilibrio maggiore
nell’erogazione dei fondi a favore delle aziende più piccole.
L’azione della nuova Pac dovrà svilupparsi su nove obiettivi
comuni a livello Ue.
A quelli tradizionali, come il sostegno al reddito degli
agricoltori e la food security, si aggiungono aspetti nuovi,
come la risposta alle aspettative della società su cibo e
salute. Su questi obiettivi comuni, i singoli Paesi dovranno
costruire piani di sostegno nazionali piuttosto dettagliati, che
Bruxelles approverà e sulla cui applicazione vigilerà.
A prima vista, non sarà un compito semplice per le
amministrazioni nazionali di Paesi come Italia, Germania o
Spagna, dove le competenze agricole fanno capo alle regioni.
Starà alle amministrazioni centrali decidere, entro limiti
fissati da Bruxelles, la definizione di ‘giovane agricoltore’, o
agricoltore ‘vero’ quali beneficiari degli aiuti.
I paesi dovranno anche preparare piani specifici per settori
come ortofrutta, vino, olio d’oliva e apicoltura e decidere come
distribuire la dotazione finanziaria nazionale degli aiuti
diretti (il 70% della spesa Pac), suddivisa tra un pagamento di
base, un pagamento complementare per i giovani, il già citato
aiuto redistributivo per le piccole aziende e uno schema
volontario per il clima e l’ambiente.(ANSA).

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